giovedì 14 giugno 2018

Rifugiarsi nel mondo da un paese senza nome - Mostra

A Parma da Un_type, un posto unico dove ho potuto dialogare con le opere di Francisca,
su un tema che mi è caro.





Francisca Yáñez e Giuseppe Braghiroli dialogano attorno al viaggio di chi si porta la vita in una valigia, se è fortunato ad averla.

A cura di Monica Monachesi


Un Paese senza nome, molti Paesi senza nome quelli dei tanti rifugiati, persone, creature che attraversano terre, paesaggi, distese interminabili, segnate anche da confini, per rifugiarsi nel mondo in cerca di protezione e di un’altra possibilità.

Francisca Yáñez è una nota illustratrice cilena e questa mostra, dedicata ai destini di tante figure in viaggio, prende ispirazione dalla sua esperienza di esule dal Cile di Pinochet.

Giuseppe Braghiroli, illustratore di Parma, attento all’orizzonte umano e già ospite di Untype con la mostra Ombra Santa, invita a un contatto con la dimensione interiore dei tanti viaggiatori, ma in loro assenza.

Orizzonti in bilico in cui tutto può precipitare o scenari bellissimi di natura che rifiorisce senza sosta? Una parete brulicante di occhi profondi e un’altra che srotola distese di cammini su cui questi occhi si sono posati o si poseranno. I loro occhi, i nostri occhi.
Rifugiarsi nel mondo da un Paese senza nome è un esercizio di memoria storica e personale, un’opera che può viaggiare con facilità: tutta la mostra può essere contenuta in una piccola valigia, in un bagaglio a mano, e pesa meno di un chilo.



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